2013, Le indagini

Castello di Monselice – Monselice (PD)

Il Castello di Monselice è un complesso di edifici composto di quattro nuclei principali, edificati e ristrutturati tra l’undicesimo e il sedicesimo secolo. La parte più antica, sulla destra entrando dal portone nella Corte Grande, è il Castelletto, con l’annessa Casa Romanica, edificati tra l’XI e il XII secolo. Sulla sinistra sorge la massiccia sagoma della Torre di Ezzelino, del XIII secolo. Al centro, come nucleo di collegamento fra i due edifici esistenti, viene realizzato nel XV secolo il Palazzo Marcello.

Nel corso del XIV secolo i Carraresi riutilizzano anche la parte più antica del complesso, realizzando nella Casa Romanica una grande Sala del Consiglio e costruiscono all’interno del castello tre caratteristici e monumentali camini veneti, che possiamo ammirare a tutt’oggi.

Dopo la conquista di Monselice da parte della Repubblica Veneta, nel XV secolo, la nobile famiglia dei Marcello ne completa la trasformazione in residenza civile, edificando il palazzetto di collegamento fra la torre di Ezzelino e la parte romanica. In questo edificio di stile gotico, allargato al piano intermedio della torre, i Marcello ricavano la loro residenza privata. La configurazione definitiva del Castello, così come la vediamo oggi, è già quasi completa alla fine del Quattrocento: il cortile veneziano e la cappella privata, verranno edificati nel Settecento.

Nei primi anni dell’Ottocento la proprietà passa dai Marcello ad altre famiglie dell’aristocrazia locale e incomincia un lento e inarrestabile degrado di tutto il complesso, con la spogliazione di mobili ed oggetti dell’arredo interno. Durante la prima guerra mondiale il Castello viene requisito per scopi militari dal Regio Esercito Italiano, che lo lascerà, completamente devastato, nel 1919.

È il conte Vittorio Cini che comincia a pensare, negli anni ’30, a un radicale restauro e ripristino di tutto il complesso, da adibire a sua residenza di rappresentanza. L’idea si concretizza nel 1935, quando una equipe di tecnici e restauratori comincia a lavorare sotto l’attenta direzione dell’architetto Nino Barbantini. L’equipe procede prima a un restauro completo di tutti gli edifici e successivamente all’arredo di tutte le sale interne,  terminando il gigantesco lavoro nel 1942. L’idea-guida di questo straordinario ripristino non è stata quella di creare un museo storico ma di portare idealmente l’ospite o il visitatore in un viaggio a ritroso nel tempo.

Un piccolo accenno: durante la seconda guerra mondiale il Castello fu un comando delle SS.

Dal 1981 il complesso è passato in proprietà alla Regione Veneto ed è aperto al pubblico da marzo a novembre.

 [fonte: Wikipedia]

– La leggenda-

Nel 1355, come riportato più sopra, tra queste mura venne imprigionato Jacopino da Carrara, l’allora reggente della città.
Per via del rango nobiliare al quale apparteneva, a Jacopino fu concessa una reclusione più mite rispetto a quella che solitamente veniva riservata ad i prigionieri del tempo: fu isolato in una stanza della fortezza ove, a poco a poco, consumò la sua esistenza ben diciassette anni dopo l’arresto.
Alcuni testi danno una descrizione molto precisa di quello che viene additato come lo spettro di Jacopino: apparirebbe come un uomo smilzo, dai capelli grigi e spettinati che trascina i suoi passi incerti aiutandosi con un bastone.
Ma gli stessi testi annoverano anche un’ ulteriore figura: é quella di Avalda, amante di Ezzelino da Romano.
Costei sarebbe percepibile allo sguardo come una donna di bassa statura e dalla carnagione bianchissima.
Riguardo a tale personaggio femminile sussiste qualche perplessità storica: parrebbe non appurata la sua reale esistenza e, secondo alcuni, potrebbe trattarsi addirittura di un personaggio fantastico scaturito da un’opera letteraria del tempo.
Nessun dubbio, infine, sull’esistenza storica di un terzo personaggio: si tratta di Giudita, compagna di Jacopino, condannata alla medesima sorte del marito dopo che ebbe tentato di corrompere le guardie per restituirgli la libertà.
Di Giudita e del suo essere ancora residente tra queste mura sono davvero in pochi a parlarne.
La sua leggendaria presenza sarebbe tra l’altro da collocarsi lungo la strada che conduce al Santuario e non presso la fortezza: costei vagherebbe (il condizionale é d’obbligo) disperata chiedendo notizie del marito.

[fonte http://www.fantasmitalia.it/monselice.htm]

A seguito di testimonianze anche da parte di una guida le segnalazioni sono svariate: i fatti più “strani” sono stati, a raccontar della guida:

Il primo fatto mentre una delle guide mentre controllava un interruttore della luce, ha visto con i propri occhi muoversi una delle tende, che ornano la finestra di una stanza all’ultimo piano con un camino all’interno.

Un altro fatto, con testimoni nella stessa stanza sopra indicata, dal cortile ha visto nitidamente una figura maschile affacciarsi alla finestra.

Di seguito alcune foto scattate durante il sopralluogo svolto il 26 dicembre 2012.

Galleria foto

Nella sezione PRESS del sito potete trovare vari articoli di giornali e video inerenti all’indagine svolta.

Relazione indagine

Nei tre registratori digitali lasciati a monitorare gli ambienti dalle ore 18:00 alle ore 21:30 senza la presenza di alcuno all’interno del maniero, evitando dunque possibili interferenze di suoni o rumori provocati da noi con conseguente inquinamento del risultato, abbiamo estrapolato queste EVP (Eletronic Voice Phenomena). Si consiglia l’ascolto in cuffia. I file sarebbero opportuno aprirli con Audition per migliorarne la qualità.

1 – lamento/urlo

2 – pianto

3 – urla/pianto

4 –mi muovo

5 – presunto canto ecclesiastico

6 –risparmiami

7 – urlo

8 –Giovanni

9 – voce maschile che chiama “Avalda” per nome

10 – battito cardiaco

11 – “ho fame” + urlo

12 –infarto

13 – urlo + “sì si può, è possibile si può”

14 – “resisto

15 –sono qui amore mio ad aspettarti

16 –fuori

17 –in avanti

18 –mi senti Avalda

19 –muoio

20 –sto tanto male

21 – urlo/pianto

Attraverso un microfono sensibile collegato ad un mixer ed un computer abbiamo estrapolato queste EVP. Si consiglia l’ascolto in cuffia.

1 –chiamato per te

2 –confessate

3 –io è qui che vivo

4 –la morte vien con te

5 – battito cardiaco

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